La sostenibilitá é uno dei valori fondamentali della Cantina Sociale Tezze di Piave e lo troviamo ancor prima della sua fondazione all´interno del contesto territoriale dove essa é nata. Una delle testimonianze storiche della sostenibilitá sul territorio é data proprio dalla Bellussera, metodo di viticoltura creato dalla famiglia Bellussi agli inizi del 900. Questo sistema fu utilizzato dalla famiglia Roveda nel 1921 quando creó un vigneto di Raboso (da cui attaulmente si produce il Raboso del Piave 1921) che ancora oggi é mantenuto dalla Cantina Sociale mantenendo sostanzialmente inalterate le metodologie di lavoro dell´epoca. É possibile vederne una foto satellitare cliccando qui.

 

Vigneto di Raboso Piave del 1921
Il vigneto creato nel 1921 e attualmente mantenuto dalla Cantina Sociale
Gelso come tutore vivo
In questa foto le viti spoglie evidenziano il gelso usato come tutore vivo fin dalla creazione del vigneto stesso

 

Il metodo Bellussera usato all´epoca prevedeva 3 livelli di produzione insistenti nella medesima superficie: il primo era rappresentato da tutto ció che veniva prodotto sul suolo calpestabile, come erba per allevare i bovini che fornivano latte e carne, mentre lungo il filare fra vite e vite venivano coltivati legumi e tuberi. Il secondo livello era quello specifico legato alla vite che forniva uva per la produzione di vino e vinacce da cui si produceva la grappa; i torci era inoltre usati come combustibile per riscaldare le abitazioni. Infine il terzo livello, il piú importante, basato appunto sull´uso del gelso come tutore vivo. I rami del gelso, molto flessibili, venivano usati alla stregua di corde per fissare la Bellussera ai raggi che la sostenevano mentre le foglie venivano usate dal coltivatore per alimentare i bachi da seta, che venivano poi venduti dal contadino e usati nell´industria della seta, molto rilevante sul territorio.

 

Analisi enochimica Fig. 1-2
Analisi enochimica per il rilevamento di fitofarmaci nel vino
Analisi enochimica Fig. 2-2
Analisi enochimica per il rilevamento di fitofarmaci nel vino

 

La Bellussera dell´epoca rappresenta perfettamente il concetto di sostenibilitá legata al territorio che la Cantina Sociale preserva ancora oggi per offrire un prodotto in linea con la tradizione del territorio e con la sua storia. Per esempio, le acque utilizzate nel processo produttivo della cantina vengono trattate dal modernissimo impianto di depurazione presente in azienda, della capacitá di 12000 abitanti equivalenti e basato sulla filtrazione dell´acqua reflua a garanzia della qualitá dell´acqua stessa. Attualmente inoltre per indirizzare i nostri soci verso la sostenibilitá vengono forniti puntualmente Bollettini Informativi sugli interventi praticabili nelle varie fasi della coltivazione della vite, garantendo la qualitá del proprio vino, dato che la Cantina Sociale lavora solamente uve provenienti dai propri soci. Vengono inoltre effettuate analisi dei principi attivi residue sulle partite in arrivo, al fine di rispettare i corretti tempi di crescita del prodotto.