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Per risolvere la questione fu comprato un nuovo appezzamento di terra dove furono piantate tre varietá di vitigni: Merlot, Cabernet e Raboso Piave. Ogni varietá fu allevata con un sistema diverso e cioé il Sylvoz, il tendone pugliese e il sistema a raggi Bellussi (Bellussera). Furono anche diversificati i sistemi di potatura e di allevamento. Le vendemmie sui vigneti iniziarono nel 1967 e durarono fino al 1988, anno di vendita dell´appezzamento. I risultati furono promettenti in particolar modo per il Raboso Piave, ottenendo non solo un incremento del grado zuccherino degli acini, testimoniante un aumento nella qualitá dell´uva, ma anche un lieve incremento dell´uva prodotta.
Con il passare degli anni la base ampelografica varietale della zona é discretamente variata; non solo Merlot, Cabernet, Carmenere, Verduzzo e Tocai ma anche Chardonnay, Pinot, Sauvignon, Cabernet Sauvignon e anche il vero Cabernet franc francese, spesso offerto come alternativa al Carmenere. Per far fronte alla diffusione delle prime selezioni clonali delle varietá e delle conseguenti problematiche sulla scelta di quale clone utilizzare nel 1992 la Cantina Sociale Tezze di Piave in collaborazione con l´Istituto Sperimentale decide di piantare su un proprio terreno diversi cloni delle varietá sopra citate, al fine di selezionare le migliori per il territorio. Per quanto concerne il Raboso Piave la situazione era piú semplice, in quanto l´unico clone esistente, il Raboso Piave ISV-V 2, omologato nel 1990, era stato selezionato proprio a Tezze di Piave da un vigneto della famiglia Roveda (Raboso 1921). I dati relativi alla ricerca sulle varietá vennere successivamente pubblicati e furono di indicazione a diversi viticoltori della zona.
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La sostenibilitá é uno dei valori fondamentali della Cantina Sociale Tezze di Piave e lo troviamo ancor prima della sua fondazione all´interno del contesto territoriale dove essa é nata. Una delle testimonianze storiche della sostenibilitá sul territorio é data proprio dalla Bellussera, metodo di viticoltura creato dalla famiglia Bellussi agli inizi del 900. Questo sistema fu utilizzato dalla famiglia Roveda nel 1921 quando creó un vigneto di Raboso (da cui attaulmente si produce il Raboso del Piave 1921) che ancora oggi é mantenuto dalla Cantina Sociale mantenendo sostanzialmente inalterate le metodologie di lavoro dell´epoca. É possibile vederne una foto satellitare cliccando qui.
Il metodo Bellussera usato all´epoca prevedeva 3 livelli di produzione insistenti nella medesima superficie: il primo era rappresentato da tutto ció che veniva prodotto sul suolo calpestabile, come erba per allevare i bovini che fornivano latte e carne, mentre lungo il filare fra vite e vite venivano coltivati legumi e tuberi. Il secondo livello era quello specifico legato alla vite che forniva uva per la produzione di vino e vinacce da cui si produceva la grappa; i torci era inoltre usati come combustibile per riscaldare le abitazioni. Infine il terzo livello, il piú importante, basato appunto sull´uso del gelso come tutore vivo. I rami del gelso, molto flessibili, venivano usati alla stregua di corde per fissare la Bellussera ai raggi che la sostenevano mentre le foglie venivano usate dal coltivatore per alimentare i bachi da seta, che venivano poi venduti dal contadino e usati nell´industria della seta, molto rilevante sul territorio.
La Bellussera dell´epoca rappresenta perfettamente il concetto di sostenibilitá legata al territorio che la Cantina Sociale preserva ancora oggi per offrire un prodotto in linea con la tradizione del territorio e con la sua storia. Per esempio, le acque utilizzate nel processo produttivo della cantina vengono trattate dal modernissimo impianto di depurazione presente in azienda, della capacitá di 12000 abitanti equivalenti e basato sulla filtrazione dell´acqua reflua a garanzia della qualitá dell´acqua stessa. Attualmente inoltre per indirizzare i nostri soci verso la sostenibilitá vengono forniti puntualmente Bollettini Informativi sugli interventi praticabili nelle varie fasi della coltivazione della vite, garantendo la qualitá del proprio vino, dato che la Cantina Sociale lavora solamente uve provenienti dai propri soci. Vengono inoltre effettuate analisi dei principi attivi residue sulle partite in arrivo, al fine di rispettare i corretti tempi di crescita del prodotto.
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La Cantina Sociale di Tezze di Piave, situata nel cuore della zona a Denominazione d'Origine Controllata dei Vini del Piave, ha radici antiche. Essa vanta più di settantacinque anni di attività nel settore vitivinicolo con professionalità ed esperienza, infatti dall'ormai lontano 1930, anno in cui dieci viticoltori del Piave costituirono la Cantina, ad oggi, molto è stato fatto e lo testimoniano gli attuali 400 soci.
La Cantina ha sempre dato grande importanza alla sperimentazione ed è per questo che dispone di un'azienda agricola in cui, da molti anni, conduce sperimentazioni sulle tipologie di vitigni, allo scopo di migliorare costantemente la qualità delle uve e di conseguenza dei vini da esse ottenuti.
La coltivazione dell'uva con metodo biologico, è un'esperienza che dura ormai da oltre dieci anni ed ha trovato nei produttori un giusto consenso.
La Cantina dispone di efficienti impianti di vinificazione per la produzione di vini bianchi e rossi di qualità, è altresì dotata di un reparto d'invecchiamento, in botti di rovere di Slavonia, dove i mogliori vini rossi sono posti ad affinare.
Essa per garantire un rapporto diretto e genuino tra produttore e consumatore, ha allestito il nuovo Punto Vendita dove il Cliente può degustare i vari tipi di vino sfusi ed in bottiglia e ricevere utili consigli sull'abbinamento delle diverse qualità ai piatti tipici della nostra gastronomia.
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